

Il bisogno di contatto nel corso della storia evolutiva dell’uomo si è dimostrato fondamentale ai fini della sopravvivenza del bambino. Avere un contatto affettivo diretto con la madre soddisfa la necessità di sentirsi protetto e accudito.
Non poter usufruire del contatto con la madre era causa di morte più della mancanza di cibo; questo ha fatto si che il bisogno di contatto si selezionasse come bisogno primario in quanto il contatto ravvicinato garantiva al bambino le cure necessarie affinché si sentisse protetto e sviluppasse una capacità di regolazione dell’omeostasi fisiologica adeguata.
La teoria dell’attaccamento pone le sue fondamenta sull’importanza nel bambino di avere una base sicura su cui far affidamento nei momenti di pericolo e di stress; base sicura che permette al piccolo di poter liberamente esplorare l’ambiente circostante ed acquisire capacità sociali, cognitive ed emozionali fondamentali per il suo sviluppo.
Gli esiti di una mancanza di contatto possono riguardare alterazioni dell’equilibrio fisiologico, risposte anomale allo stress come eccesso di reattività ai fattori ansiosi ed alterazioni della chimica del cervello nei meccanismi di riduzione della depressione.