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Anoressia nervosa
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L’anoressia nervosa

Il termine anoressia deriva dal greco ανορεξία, termine filosofico usato per indicare assenza di desiderio. In seguito, il termine ed il suo sinonimo latino innappetentia furono usati in senso fisico per indicare disgusto per il cibo o mancanza di appetito. I disturbi del comportamento alimentare sono un fenomeno complesso e multifattoriale, ed il sistema sociale costituisce lo sfondo culturale sul quale si struttura il disturbo.

I modelli estetici, la cultura esasperata del corpo, l’eccesso di oggetti e beni di consumo, sono elementi che entrano nel gioco costitutivo della genesi profonda dei DCA. In Italia 2 milioni di persone soffrono di disturbi alimentari con una prevalenza del sesso femminile rispetto a quello maschile in un rapporto di 10:1 e nella fascia di età di giovani donne tra i 12 e i 25 anni questi disturbi colpiscono il 10% della popolazione1.

Criteri diagnostici:

Il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-V) (American Psychiatric Association, 2013) elenca i tre criteri diagnostici dell’anoressia nervosa:

A. Restrizione nell’assunzione di calorie in relazione alle necessità, che porta a un peso corporeo significativamente basso nel contesto di età, sesso, traiettoria di sviluppo e salute fisica. Il peso corporeo significativamente basso è definito come un peso inferiore al minimo normale oppure, per bambini e adolescenti, meno di quello minimo previsto.

B. Intensa paura di aumentare di peso o di diventare grassi, oppure un comportamento persistente che interferisce con l’aumento di peso, anche se significativamente basso.

C. Alterazione del modo in cui viene vissuto dall’individuo il peso o la forma del proprio corpo, eccessiva influenza del peso e della forma del corpo sui livelli di autostima, oppure persistente mancanza di riconoscimento della gravità dell’attuale condizione di sottopeso.

Vengono distinti due sottotipi di anoressia nervosa:

• Anoressia nervosa di tipo restrittivo (restricting type): caratterizzata da un’intensa restrizione alimentare, spesso associata ad un’eccessiva attività fisica, in assenza di abbuffate o condotte di eliminazione quali improprio utilizzo di lassativi, diuretici e vomito autoindotto.

• Anoressia Nervosa con crisi bulimiche e/o condotte di eliminazione (binge eating/purging type): caratterizzata da abbuffate compulsive che possono essere seguite da comportamenti compensatori quali vomito autoindotto, improprio utilizzo di lassativi, diuretici e clisteri.

Modello interpretativo:

Nell’anoressia il rifiuto del cibo è finalizzato al controllo del corpo e delle sue funzioni. In questi soggetti è presente una distorsione dell’immagine corporea espressa nella percezione errata delle forme e delle proporzioni corporee. La capacità di regolare i propri stati affettivi ed emotivi da parte dell’anoressica è stato oggetto di studio e di ricerca da parte di diversi autori.

Le principali teorie che hanno esaminato l’anoressia nervosa, infatti, suggeriscono che i sintomi dovuti al comportamento alimentare disfunzionale possono essere dovuti alla difficoltà nella regolazione delle emozioni (Haynos & Fruzzetti, 2011; Lavender, Wonderlich, Engel, Gordon, Kaye & Mitchell, 2015; Treasure & Schmidt, 2013).

Jeammet (1980) sostiene che il tema centrale nei disturbi del comportamento alimentare è inquadrabile all’interno della dinamica di dipendenza-autonomia dalle figure di riferimento. L’adolescente anoressica, infatti, riscontra difficoltà a strutturare un’identità autonoma e il suo assoggettarsi al bisogno di piacere e compiacere è relativo alla mancata interiorizzazione di relazioni primarie efficacemente supportive.

Nei primi anni di vita, infatti, le future anoressiche hanno fatto esperienza di una madre narcisisticamente fragile e ostile al corpo femminile della figlia, che genera una ferita difficilmente elaborabile che viene proiettata sul corpo attraverso il rifiuto e la svalutazione di Sè; il corpo così facendo è destinato a rimanere altro da sé, oggetto sconosciuto e scisso da aggredire e svalutare (Riva, 2009).

Carenze empatiche nelle prime relazioni tra madre e bambino fanno sì che avvenga una mancata mentalizzazione del corpo. Queste carenze sono compensate dalla futura anoressica con un forte investimento della psiche a cui vengono affidate totalmente le funzioni di contenimento e sostegno (ibidem).

Bibliografia

American Psychiatric Association. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-5®); American Psychiatric Publishing, Inc.: Arlington County, VA, USA, 2013.

Haynos, A.F. & Fruzzetti, A.E. (2011). Anorexia nervosa as a disorder of emotion dysregulation: Evidence and treatment implications. Clinical Psychology: Science and Practice, 18(3), 183–202.

Jeammet, P. (1980). Psicopatologia dell’adolescenza. Roma: Borla.

Lavender, J.M., Wonderlich, S.A., Engel, S.G., Gordon, K.H., Kaye, W.H. & Mitchell, J.E. (2015). Dimensions of emotion dysregulation in anorexia nervosa and bulimia nervosa: A conceptual review of the empirical literature. Clinical Psychology Review, 40, 111–122.

Riva, E. (2009). Adolescenza e anoressia. Corpo, genere, soggetto. Milano: Raffaello Cortina.

Treasure, J. & Schmidt, U. (2013). The cognitive-interpersonal maintenance model of anorexia nervosa revisited: A summary of the evidence for cognitive, socio-emotional and interpersonal predisposing and perpetuating factors. Journal of Eating Disorders, 1(1), 13.

 

Pubblicato
2 Dicembre 2023

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